MADONNA DELLA ROSA
La chiesa si trova appena fuori dalle mura del centro storico, adagiata nella piccola valle che guarda a Oriente.
L’edificio venne eretto tra il 1585 e il 1599.
La planimetria adottata dal Baldassarre Lanci da Urbino, ideatore del complesso, fu quella della croce greca.
La facciata classicistica è di grande semplicità e i quattro bracci della chiesa si uniscono sotto un tiburio quadrato con lanterna poligonale.
La chiesa prende il nome dall’affresco conservato all’interno, dov’è raffiguarata la Madonna che porge una rosa al Bambino, opera di un artista senese del XV secolo.
COLLEGGIATA
La Colleggiata dedicata a San Giovanni Battista, patrono di Chianciano Terme, fu edificata nella primametà del XIII secolo su una precedente costruzione a forma esagonale e presenta caratteri di transizione tra il romanico e il gotico.
Il bel portale è fortemente strombato con pilastrini a fascio conclusi da capitelli vegetali e, nell’intradosso, da una strombatura a cordone.
All’interno vi si trova un’urna etrusca riutilizzata nel 1503 per conservare le ceneri del Beato Paolo Salimbeni, un affresco del XVI secolo con il Presepio, un Crocifisso trecentesco e una scultura lignea con il Cristo morto di Giuseppe Paleari (1783).
MUSEO D’ARTE SACRA DELLA COLLEGGIATA
Il Museo della Colleggiata si trova all’interno del centro storico, nella piazzolina dei Soldati, presso la casa dell’Arciprete.
Il visitatore potrà ammirare un crocefisso trecentesco della scuola di Duccio di Buoninsegna, un polittico, purtroppo incompleto, raffigurante la Madonna col Bambimìno e i Santi Michele, Giovanni Battista e Bartolomeo, anch’esso del ‘300 attributo al Maestro di Chianciano, del quale è stata di recente ricostruita la personalità.
Di interesse documentario e curioso è la tavola con S. Giovanni Battista che sostiene l’antina Chianciano, di cui è patrono, raffigurata com’era nel secolo XVI, con tutta la sua cinta di mura e le sue torri. Sono qua e la esposti altri pezzi di oreficeria, reliquiari, parametri sacri e argenteria.
CATTEDRALE DI SAN SECONDIANO
La cattedrale è collocata su un’area dove, tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, sorgeva una grande basilica cristiana, gravemente danneggiata nel corso della guerra goto-bizantina delVI secolo.
Nel breve periodo di tranquillità che precedette l’arrivo dei Longobardi, intorno all’anno 560, il vescovo Fiorentino riedificò totalmente l’edificio, utilizzando per quanto possibile le precedenti superstiti strutture, almeno come fondamento o base della nuova costruzione.
La Cattedrale fu profondamente rinnovata nel suo assetto architettonico interno ed esterno nel XVIII secolo. Risale a questo periodo il recupero del culto di Santa Mustiola, la cui arca, trasportata dall’antica Basilica a lei dedicata, venne collocata all’ingresso dell’edificio sacro.
CHIESA DI SAN FRANCESCO
L’origine della chiesa è legata alla presenza dell’ordine frnacescano sul territorio di Chiusi, che risale agli anni immediatamente successivi alla morte di San Francesco, avvenuta nel 1226.
La costruzione della Chiesa e del convento può essere ipotizzata nell’arco di tempo compreso tra i primi decenni del 1200 ed il 1399.
La chiesa sorge nel punto più alto della città, dove una tradizione, che finora non ha trovato conferma, vuole che si trovasse un antico tempio etrusco. È più verosimile invece che l’attuale edificio ne abbia inglobato uno preesistente, di epoca longobarda, dedicato all’Arcangelo Gabriele.
Le vicende della Chiesa di San Francesco trovano puntuale riscontro nel suo aspetto architettonico e nelle testimonianze storico-artistiche che sono conservate al suo interno.
La semplice e spoglia struttura originale ha subito, come in moltissimi altri casi del genere, una totale trasformazione. La parte absidale è quella che conserva maggiormente lo stile gotico, con i finestroni ogivali chiuso da vetrate istoriate e con gli archi acuti, presenti sia nel coro, sia nelle cappelle laterali. L’esterno dell’edificio è quello che sembra avere subito minori alterazioni: San Francesco è una chiesa imponente, costruita interamente in mattoni, secondo il modello semplice ed austero delle chiese francescane.
Il prospetto principale ha come maggiore ornamento il bel portale cui si accede dalla scalinata a doppia rampa.